martedì 9 giugno 2009

ADDIO CAPITANO



Stavolta è ufficiale: il capitano e simbolo dell'S.S. Bosa Ichnusa Ricardo Izecson dos Santos Leite detto Kakà lascia la Planargia. A gennaio le sirene islandesi non erano riuscite ad ammaliarlo, stavolta nulla si è potuto fare di fronte ai poteri dell'asse Milano-Madrid. L'oscuro intreccio italo-spagnolo ha avuto la meglio, si dice soprattutto a causa della crisi economica che ha colpito l'area meneghina, più verosimilmente in seguito a precedenti e scellerate scelte di mercato nostalgiche e "stellari".
Una carriera durata tre anni, quella di Ricki in Sardegna, che ha portato la squadra alla vittoria di una Coppa Italia e al raggiungimento del terzo posto quest'anno. Carriera che si è conclusa stamattina al Bar Chelo, dove Kakà ha parlato davanti a tutti i bosani, accorsi numerosi per l'occasione. Prima una frecciatina a chi ha deciso il suo futuro: "Fosse stato per me sarei rimasto qui a vita, purtroppo però bisogna essere in due a volerlo, mi spiace molto per come sono stato trattato. Ma nella vita mi hanno insegnato che bisogna perdonare, quindi vado avanti sereno come ho sempre fatto". Poi il discorso più commovente: "Non mi dimenticherò mai di questo posto e di voi soprattutto, qui lascio una parte di me, ma sapendo di affidarla a voi sono sereno perchè so che siete delle persone uniche". A queste parole sono seguiti cinque minuti di applausi come saluto al più forte giocatore nella storia del Bosa. Sono stati molti, Riccardo compreso, a non riuscire a trattenere le lacrime. Anche il sole, come raramente accade da queste parti, ha deciso di farsi da parte, lasciando per pochi minuti la scena a una patina di nuvole che ogni tanto lasciava cadere qualche goccia di pioggia.
La società, conscia dell'impossibilità di fermare volontà superiori, da oggi in poi guarderà al futuro, pur sapendo di non poter trovare un giocatore dello spessore morale, oltre che calcistico, come il suo.

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